QUINDI ?... Con Bruno Federico

18° appuntamento con la nostra rubrica, l'ospite è Bruno Federico
21.11.2017 08:00 di  Paolo Annunziata   vedi letture

Bruno Federico, l'enciclopedia del calcio pontino. Ha dato veramente tanto al nostro calcio. Inizia come allenatore per scherzo con il Latina Scalo e Bassiano. La sua passione è sempre stata quella del direttore sportivo. Comincia al settore giovanile delle Manifatture, dove rimane per tre anni. Nel 1989 al 1991 l'allora presidente Franco Pompili, lo porta nel Latina in serie C. Poi il ritorno al Macir dove rimane sei anni, portando a casa un titolo di campione regionale ( ancora oggi è l'unico in provincia) e una miriade di campionati vinti. Cinque anni ad Aprilia in serie D con un paly off perso con la Caivanese e a un passo dalla C2 in quella maledatte partita contro il MonterotondoQuattro anni alla Nuova Circe, portando il sodalizio del presidente Fabrizio Vittori fino all'Eccellenza. 

Quindi ?

Il Calcio giovanile mi ha regalato tantissime soddisfazioni. Quando poi passi alle prime squadre il mondo cambia. Le problematiche sono completamente diverse. Devi essere bravo a costruire una catena di collaboratori, pronti a remare nella stessa direzione.

Hai cresciuto generazioni diverse. I ragazzi che potevano fare una carriera diversa.

La nostra provincia ne ha espressi tanti. Uno su tutti? Gasperino Cinelli, un vero talento. Ho un grande rammarico perchè poteva fare calcio vero. Poi Simone Rizzato e Simone Pesce. Due prodotti di mister Marzella che li portò alle Manifatture, da lì preserò il volo. 

Bruno Federico e gli allenatori

Il rapporto è stato ottimo con tutti. Con loro sono sempre stato chiaro dal primo giorno. Quando ho in mano una società, devono seguire l'indirizzo del sodalizio, a cominciare dall'arrivo dei giocatori. Per il resto hanno piena autonomia. A nessuno ho mai chiesto una formazione, nessuno mi potrà smentire. Esoneri? Uno. Paolo D'Este ad Aprilia. Ancora oggi sono un suo estimatore come allenatore e soprattutto come uomo. Quando sento esonerare tecnici di settore mi vengono i brividi. Quando si fa una scelta la devi portare avanti fino alla fine, a meno che non succedono cose gravi

Bruno Federico e il Latina Calcio

Non c'è mai stato un grande feeling. L'ho fatto con tre gestioni diversi con Lorenzi, Pompili e una anno di settore giovanile con Michele Nasso presidente. Solo con Franco Pompili ho raccolto tante soddisfazioni. Eravamo in serie C riuscii a portare Di Trapano e Morgagni, che in quel periodo erano a Formia. Poi Tentoni e Bonocore due veri talenti.

Bruno Federico e il Latina calcio oggi

C'è tanta volontà di ritornare a galla. Ricordiamoci però che dobbiamo sempre ringraziare chi ci ha portato fino alle serie B. Fare gli ipocriti adesso non è corretto per chi ha fatto tanti sacrifici. Adesso rinnegano il passato, quando erano tutti in tribuna a vedere le partite. In questa attuale società non so quanto conoscano la materia. Gli auguro un buon lavoro.

Come vede i settori giovanili oggi

Non esistono. Non ci sono allenatori capaci. Dobbiamo fare sempre il solito none, Gennaro Del Prete. Uno che sta sul campo per ore e ore a insegnare calcio. Tutto lo staff su un campo di patate stanno facendo un ottimo lavoro. Stanno crescendo anche il Latina Scalo e il S.S. Michele e Donanto, anche se il lavoro non è finalizzato a portare ragazzi in categorie professionistiche.

L'eliminazione dell'Italia dal Mondiale

E' stato un brutto colpo per tutti. Se andiamo a ritroso il problema è lo stesso. La Germania, Francia e Spagna da anni hanno investito sul settore giovanile. Oggi si ritrovano ragazzi bravi, che stanno facendo la differenza. Le prime nostre squadre in classifica non hanno un giovane. E' tutto da rifondare. Non sarà facile ripartire.

Bruno Federico e il Faiti 2004

Ho tanti amici. Nonostante la categoria, si lavora con grande professionalità. Grazie al patron Claudio Tugliani, uno che sa fare calcio. Con Giovannelli e Tasciotti c'è un'amicizia fraterna. Ci divertiamo. 

Come si immagina Latina tra vent'anni

L'immagino una città positiva. Il sottoscritto anche nelle peggiori disgrazie pensa  sempre positivo. Sono sicuro che il cambio generazionale ci porterà a ottimi risultati. I ragazzi sono intelligenti, diamogli fiducia. Loro la miglioreranno la nostra città.


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