QUINDI ? ... Con Pierluigi Sperduti

20° appuntamento con la nostra rubrica, l'ospite è Pierluigi Sperduti
23.11.2017 07:00 di  Paolo Annunziata   vedi letture

Pierluigi Sperduti, 37 anni è nato a Caserta, ma vive a Latina praticamente da sempre. Sposato con Paola è papà di due figli di otto e tre anni. E' venuto alla ribalta per essere stato il Team Menager del Latina dei sogni.

Quindi

Ho vissuto cinque anni fantastici nel Latina Calcio. Ho conosciuto persone che mi hanno fatto crescere sotto l'aspetto umano e professionale. E' stata un'esperienza unica.

Come nasce Pierluigi team menager

Nasce grazie all'amicizia con Pasquale Maietta. Ho iniziato nel settore per arrivare alla prima squadra. A 30 anni mi sono ritrovato a ricoprire un ruolo da dirigente in una società professionistica, una cosa non semplice considerando la mia giovane età. Malgrado ciò nel giro di poco tempo mi sono ritrovato ad essere il Team Manager della prima squadra. E' stato per me motivo di grande soddisfazione rapportarmi con allenatori e calciatori importanti.  

Hai vissuto stagioni esaltanti con il Latina Calcio, un ricordo bello e uno brutto

E' successo tutto in una settimana. La più bella è stata la partita di andata della semifinale play off in serie "B" contro il Bari in cassa loro. C'erano 60 mila spettatori, un clima elettrizzante, raggiungere il pareggio del 2 a 2 al 94' con un gol di Ristosky  dopo aver fatto una grande partita, è stata una emozione indelebile. La delusione, come credo tutti quelli che amano il Latina, non può non essere che la partita di ritorno della finale play off giocata in casa contro il Cesena, eravamo non ad un passo dalla serie "A", ma praticamente già promossi. Anche questa purtroppo resterà indelebile nella mente di tutti, ma in negativo. 

Hai avuto la possibilità di conoscere tanti giocatori. Tre nomi.

Tanti sono stati i giocatori che sono passati nel nostro Latina, e tanti anche di importanti, vuoi per la carriera che avevano svolto o per quella che lo sarebbe stata. Se proprio mi chiedi tre nomi allora ti dico Stefano Morrone, Andrea Milani e Ruben Oliveria. Devo anche aggiungere che nei loro confronti mi legava e lega tuttt'ora l'età anagrafica, siamo della stessa generazione. 

Sei stato vicino a tanti allenatori, chi ricordi

Ho iniziato con Pecchia. Ho un bellissimo ricordo. Mi affacciavo per la prima volta nel calcio vero. Mi ha aiutato a capire dall'alto della sua esperienza in grandi club, quali potessero essere le esigenze alle quali dover far fronte la mia figura di dirigente. E' stato per me un punto di riferimento importante. Anche con Breda mi sono trovato molto bene, ha fatto sognare una città intera. Infine Mark Iuliano è stato l'artefice di una salvezza miracolosa. Il nostro rapporto si è rafforzato nelle difficoltà, ricordo quando prese la squadra, eravamo nelle ultimissime posizioni, facemmo un girone di ritorno alla grande, arrivando addirittura alla salvezza diretta senza passare per i play out. 

Ti saresti mai aspettato di lasciare cosi com'è finita il Latina Calcio

Assolutamente no, non avrei mai pensato che la fine del mio rapporto con il Latina Calcio avvenisse con un esonero. Ho sempre avuto ottimi rapporti con tutte le componenti, tifosi, stampa, istituzioni, avversari compresi. Ovunque sono stato ho sempre ricevuto attestati di stima, sia come uomo che come professionista. Un rapporto può anche finire, ma c'è modo e modo, e sinceramente ancora oggi non riesco a capirne le ragioni.  

Pierluigi e la città di Latina  

Città che amo con i suoi pregi e difetti. se penso alla bellezza della nostra marina e come non viene valorizzata adeguatamente è un vero peccato. Un altro aspetto che vorrei evidenziare è l'inadeguatezza dei parchi all'aperto per i bambini, spesso insieme a mia moglie troviamo non pochi disagi quando con i nostri figli usciamo per una passeggiata. Una problematica cara a tutte le coppie giovani che hanno figli piccoli come noi.

Come immagini Latina tra 20 anni

Vorrei fosse molto diversa da quella attuale, sono una persona ottimista, il sogno è quello di vedere i miei figli, cosi come tutte le future generazioni, vivere una città modello. Sia per il sociale che per quello strutturale. Mi auguro che le future amministrazioni facciano qualcosa in tal senso.

Italia fuori dal mondiale

Una delusione, è stato già detto di tutto e di più, non posso far altro che condividere il pensiero comune a tutti. 

Per chi tiferai al mondiale 

Non ho dubbi, la Germania, deve essere un punto di riferimento per il nostro calcio. Hanno passato anche loro un momento difficile. Sono stati bravi a ripartire e diventare un modello da seguire.


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