QUINDI ? ... Con Tonino Marras

22° appuntamento con la nostra rubrica, l'ospite è Tonino Marras
28.11.2017 08:00 di Paolo Annunziata   vedi letture

Tonino Marras è stata una figura importante nel calcio a Latina. Prima come tecnico dove ha allenato in piazze all'epoca importanti come il Podgora, Sabotino, Faiti e Pantanaccio. Poi la sua vera passione quella del calcio giovanile, dove Tonino ha fatto il responsabile nel Latina calcio per 13 anni e altri cinque nel Pro Cisterna. 

Quindi

Seguo il calcio a 360 gradi dall'esterno, non con incarichi diretti. Seguo con grande attenzione le fasce inferiori. Lì si comincia a vedere chi ha del talento, vedere questi bambini cosi piccoli giocare trasmette tanto entusiasmo. Si deve investire su tecnici professionistici a queste età. La tecnica individuale la si apprende con più facilità già da molto piccoli, una volta superata l'età dello sviluppo diventa tutto molto più difficile.

In cosa sono cambiati i settori giovanili da quando lì faceva Tonino Marras ad oggi

Nelle fasce di età. Noi iniziavamo dagli undici anni. Oggi si lavora a cominciare dai sei anni, questo è positivo. Adesso si cura la corsa, il fisico, ai nostri tempi c'era sicuramente più tecnica.

Sei stato in tante gestioni del Latina Calcio. Quali le differenze

Prevalentemente ho vissuto le gestioni di Egidio Palumbo e Roberto Papaverone. Gestione travagliate, ma con una grande storia. Abbiamo avuto tante soddisfazioni tante finali nazionali. Con gli Allievi perdemmo lo scudetto con la Pro Sesto, altra semifinale con la Berretti. Le tantissime finali regionali dove abbiamo giocato contro le squadre dei vari Totti, Nesta e Di Vaio. Il settore giovanile del Latina è stato importante nella crescita dei ragazzi. Nè abbiamo avuti tanti che hanno poi fatto platee professionistiche come Paniccia, Scorpio, Di Emma, Germano, Di Sauro. Tanti di Latina sono arrivati a giocare in prima squadra, cosa che non ho più visto. Quella grande Juniores di Germano Carnevale era composta da giocatori importanti, nessuno ha fatto l'esordio in platee professionistiche, questo è stato un grande rammarico. In quegli anni c'era una grande squadra di tecnici, come Di Fabio, Zaralli, Napoleoni, Ludovisi, Tomassi, Vellucci, Giancotti, e Restelli. Li ho tutti nel cuore.

Cosa pensi di questa società del Latina 1932

Bisogna innanzi tutto ringraziarli per il coraggio, visto che non era semplice. Mi auguro che crescano sempre di più a livello economico e tecnico. Dopo quattro anni di B ripartire dalla serie D per noi tifosi non è semplice. Purtroppo si sta pagando il ritardo rispetto alle altre squadre. Il Rieti non si prende più.

Te la senti di parlare di tuo figlio Pietro, uno dei grossi talenti pontini. Cosa è mancato

Pietro già da bambino prometteva tantissimo. Troppi infortuni seri e i conseguenziali tempi lunghi di recupero lo hanno limitato molto. Con le tecnologie di oggi è tutto molto più rapido, basti pensare che per recuperare da un menisco all'epoca ci volevano mesi, oggi invece dopo venti giorni sei già con la squadra. Tutto questo ha sicuramente ha influito anche dal punto di vista psicologico, un ragazzo molto giovane se incappa continuamente in infortuni seri inevitabilmente ne risente. 

Potremmo un giorno rivederti in pista

Non lo so, non ti nascondo che qualche offerta è arrivata. Attualmente sono libero e sono in pensione. Il calcio è una passione, lo seguo sempre. Il settore giovanile è la mia vita.

Italia fuori dai Mondiali

Una brutta botta per tutto il movimento. Al di là dei problemi che ci trasciniamo a cominciare dai settori. Non si da fiducia, sono poche le società a livello nazionale che ci lavorano. In questa eliminazione c'è stata tanta carenza tecnica.A Ventura  è sfuggita di mano la gestione nel doppio confronto con la Svezia. Io credo tanto in Sarri, lo vedrei come guida tecnica di tutte le nazionali.

Per chi farai il tifo

Sono stato sempre un amante del bel gioco, come non posso dire la Spagna. la Germania è una certezza.


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