L'intervista: Salvatore Marrocco: Talento puro.

25.01.2019 18:18 di  Paolo Annunziata   vedi letture

Salvatore Marrocco classe 1995, un ragazzo con una grande passione, il calcio. Settore giovanile nel Nuovo Latina, poi il passaggio alla Polisportiva Carso dove ci rimane per cinque anni, il salto con il calcio dei grandi, ad Aprilia, poi un infortunio, ripartendo per i colori del suo borgo, Sabotino. Sermoneta ancora Sabotino, San Michele, Sabotino e da novembre gioca con il Podgora. Come nasce la passione per il calcio? " Non poteva che trasmetterla - dice Salvatore Marrocco- mio padre Massimo. Sono l'ultimo di una dinastia importante dove il calcio è sempre stato in primo piano ". Come è stato l'impatto dalla Scuola Calcio alla Polisportiva Carso? " Avere come istruttori Gennaro Del Prete e Roberto Simonetta ad una età adolescente dove l'apprendimento è totale e fondamentale per imparare le basi del calcio, è stato determinante. Ho passato cinque anni splendidi Quel gruppo di 1994 e 1995 credo che sia stata una delle più forti formazioni in assoluto. La formazione? Verrengia, Nardi, Fiori, Silvestri, Nardin, Somma, Fiaschi, Velocci G. Noce, Vellocci T. Marrocco. Grande squadra". Come è stato il passaggio dal settore giovanile alla prima squadra? " Totalmente diverso. A cominciare dagli allenamenti, finendo alla carica agonistica e alla tattica. Ho trovato una realtà completamente diversa. Si è passati dalla base del calcio ai tre punti. Oltre naturalmente al cambio dello spogliatoio, dove prima eravamo tutti coetanei e dopo si è passato ad avere rapporti con gente adulta". Cosa è mancato a Salvatore Marrocco per il grande salto?.  " Sicuramente l'infortunio, una fastidiosa pubalgia che mi ha tenuto fuori dai campi di gioco per tre anni. E la testa, quando si è giovanissimi non riesce a dare un senso al tuo futuro, ma non rimpiango nulla". Il Futuro? Gioco per divertirmi, il calcio rimane sempre una passione, anche se oggi gli obiettivi futuri sono altri e presto maggiore attenzione. Dove ho giocato e come sto facendo a Podgora do sempre il massimo, onorando sempre la maglia che indosso". Addetti ai lavori importanti, hanno sempre ritenuto questo ragazzo un talento puro. Uno dei pochi con una caratteristica in via d'estinzione. La capacità di saper puntare l'avversario e saltarlo. La capacità di saper fare l'uno contro uno lasciando l'avversario sul posto. 


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