QUINDI ? ... Con Pietro Marras "Pit"

29° appuntamento con la nostra rubrica, l'ospite è Pietro Marras
08.12.2017 00:10 di  Paolo Annunziata   vedi letture

Pietro Marras un vero talento calcistico. Tanto bravo e tanto sfortunato. Già da bambino si vedeva che aveva talento. Lodigiani, poi settore giovanile nella Roma e nel Genoa. E' l'unico ad aver vinto tutto nel settore, dagli Allievi alla Primavera dove vinse il Torneo di Viareggio nel 1991. Da quell'anno la Roma non l'ha più vinto. Poi Rimini, Latina, Cerveteri per finire a Terracina e Cisterna.

Quindi

Sono stato veramente sfortunato. Ho subito un brutto infortunio all'età di 15 anni, parliamo della frattura della tibia. Fino ai 18 anni è stato un calvario, non sono più riuscito a recuperare completamente. Ogi sarebbe stato tutto diverso, con le tecnologie dell'epoca i tempi di recuperano erano molto più lunghi. Certo che le qualità non mi mancavano, riuscivo ad abbinare tecnica ad un dinamismo notevole e per quello che era il mio ruolo direi anche un discreto fisico, tutte componenti fondamentali per poter stare a certi livelli.  

Doppio settore giovanile, Genoa e Roma. Che esperienze sono state

Nel calcio sono rari i casi dove un giovane passa da un settore giovanile professionistico ad un altro. Quando questo succede di base c'è sempre lo stesso motivo, il calciatore in questione è bravo. Sono stati periodi belli, anche se come ho raccontato prima costellati da questo grave infortunio. Ho conosciuto tanti ragazzi con i quali abbiamo condiviso molte vittorie importanti e storiche, basti pensare che l'ultima vittoria al Torneo di Viareggio la Roma l'ha fatta con la squadra dove militavo anche io. Molti dei miei compagni sono poi diventati calciatori di grande livello, chissà, forse anche io avrei potuto fare la loro stessa carriera, purtroppo è andata cosi. Comunque porterò per sempre con me qui ricordi bellissimi. 

Pit e l'Inge Kallen

E' stato il più bel torneo amatoriale al quale abbia mai partecipato. E' nato da una delle tante idee geniali del mio amico Paolo Finestra. L'ho vinto per tre edizioni. La più bella è stata quella del 2003. Ho ricoperto tutti i ruoli: presidente, sponsor, giocatore e allenatore. Già da febbraio cominciai a formare la squadra. La fascia da capitano scintillante ha segnato un'epoca. 

Pit e il poker

Già da piccolino a cinque anni ero affascinato da questo gioco a cinque carte. Giocavo con i nonni, papà e zii sotto le feste di natale. Andando a Las Vegas nel 2000 ho visto giocare il Texana ( poker americano), da quel momento mi sono innamorato di questo gioco. Nel 2004 andò online. Nel 2006 nacque un circolo a Latina dopo un anno sono andato superando varie fasi al campionato italiano. Ne ho disputati diversi. Ho ottenuto due brillanti terzi posti nel 2008 e 2009. Nei due anni successivi sono andato a disputare i mondiali a Las Vegas al Rio Hotel, fino al 2015. Poi tolsero tutti i bonus e da quel momento non ho più giocato.

Tuo padre è un grande talent scout, non ti sarebbe piaciuto rimanere nel mondo del calcio, una volta smesso di giocare

Tantissimo. Poi però la vita ti porta ha una scelta. Aprii una attività commerciale, questo ha precluso la scelta. Il calcio è la mia passione. Mi sarebbe piaciuto fare tanto l'allenatore, il lavoro lo ha precluso.

Cosa vorresti trovare sotto l'albero

Le cose più banali, la serenità e la salute delle persone che ami. Poi un bel figlio, ma non so con chi ( risata).

L'Italia fuori dal Mondiale.

Brutta botta. Hanno programmato male. Quando nel girone trovi la Spagna, già sai in partenza che devi arrivare secondo. Il problema non è Ventura ma chi l'ha scelto. Il nuovo Commissario tecnico? Vedo bene Claudio Ranieri.

Per chi farai il tifo

Senza ombra di dubbio per l'Argentina. Il mio idolo è Messi. Non mi perdo una partita, anche di notte. 


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