Federico De Santis, un curriculum importante. " I tecnici del settore giovanile che ricordo sono Bondioli, Ghirotto e Polidori".

06.03.2020 16:49 di  Paolo Annunziata   vedi letture

E' un classe 1992.  Ventotto anni e un curriculm di grande spessore. I primi Calci nel settore giovanile del Don Luca. Poi sei mesi alla Lazio, R11 Latina, San Donato dove trova uno che lo considera ancora oggi il suo maestro, Gino Bondioli. Poi arriva quello che ogni ragazzo sogna, il Latina, dove parte dagli Allievi per arrivare alla prima squadra. Poi il salto in Serie D dove fa l'esordio con il tecnico Maurizio Raggi, poi arriva Giancarlo Sibilia. In C2 il rapporto con Stefano Sanderra non è il massimo. Non c'è feeling tra i due, e così si comincia a girare per tutta la regione. Zagarolo in serie D, e poi la vera maturazione nel calcio dei grandi arriva alla Nuovo Circe dove Bruno Federico che lo conosce da bambino, lo porta subito con sè. Poi quattro anni con il Sermoneta dove gioca per i colori del suo paese voluto fortemente dal presidente Antonio Aprile, dove diventa il degno capitano. La storia recente lo ha visto a Pomezia, che grazie al suo valido contributo lo porta in serie D, da quest'anno è a Gaeta. Cosa è mancato a Federico De Santis per il grande salto? " Forse sono mancato al momento giusto. La testa è fondamentale, quando hai 20 anni non sei ancora maturo. Ho pagato lo scotto dal settore giovanile alla prima squadra, in quei momenti ti manca la maturità, poi è sempre importante l'allenatore che trovi. In C2 se avrei trovato un allenatore che avrebbe creduto in me staremo a parlare di un curriculum, diverso. Una cosa è certa non ho rimpianti, forse era questa la carriera che meritavo. Dove sono andato ho trovato sempre grandi club, dove abbiamo lottato sempre per l'alta classifica". I nomi di qualche allenatori che ricordi con piacere. " Parlo di allenatori di settore giovanile, perchè senza di loro non sarei andato da nessuna parte. I fondamentali me lì ha insegnati un vero maestro, Gino Bondioli  a San Donato. Poi non posso dimenticare Giacomo Polidori e Marco Ghirotto, con loro sono diventato grande. Questa sosta? E' stato giusto sospendere i campionati, la salute ha la priorità su tutto. Speriamo che tutto finisca bene". Cosa fari in queste domeniche?  E' una bella domanda, ancora non ci ho pensato. Per noi malati di calcio passare la domenica senza sarà una tristezza totale. Ma passerà anche questo". 


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